venerdì 7 settembre 2007

Le promesse di Giuseppe Bova

Certe volte viene da pensare. Quando si ha ancora la forza e la capacità di farlo. Giuseppe Bova, il nuovo, si fa per dire, presidente del Consiglio regionale della Calabria, ha assunto solennemente degli impegni, subito dopo la sua rielezione, avvenuta lo scorso 6 settembre.
La classe politica calabrese vuole rinnovarsi e rigenerarsi: si apre alla catarsi, al riscatto e alla rivincita, ai giovani, alla purezza, al francescanesimo, all'ingegneria sociale gradualistica. Ma chi è disposto a crederci?
Sotto, le dichiarazioni ultime dell'onorevole diessino Bova, condannato dalla Corte dei Conti, sentenza n. 109/2006 (Calabria), per aver danneggiato l'erario acquistando con denaro pubblico (23.750 euro) penne e borse di lusso ai membri del parlamento regionale. Ma questa è solo robetta: riguarda affari che si possono scusare e dimenticare, nell'Italia senza memoria.

Come farlo, invece, davanti al tentativo di Bova di isolare i giovani di Locri, e specialmente Aldo Pecora, autori di un'azione a tutto spiano contro la 'ndrangheta e il malaffare di Calabria?



Bova: "Attraverso la fase che si apre con il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Calabria, intendiamo dare concreta attuazione al 'Patto di metà legislatura' solennemente assunto da questa Assemblea. Per questa via, cercheremo di dare ai cittadini calabresi ciò che essi si attendono, anche rispetto alla sobrietà, al rigore e allo sforzo innovativo della nostra azione''. "Il Patto incarna la volontà di questa Assemblea di essere parte della Calabria che non si arrende, che esprime le tradizioni migliori della propria terra e la testarda volontà di farcela. Faremo ogni sforzo per onorare quell'impegno, facendo avanzare un processo che risponda al bisogno di sicurezza e ansia di futuro della nostra gente, a partire dalle generazioni più giovani".



2 commenti:

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Ricordiamo che Heritage Calabria ha eletto uomo dell'anno il presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Bova. Francois Nicoletti presidente di Heritage Calabria, come molti emigrati e rappresentanti di associazioni di emigrati, continua ad avere un atteggiamento di assoluto servilismo nei confronti di chi l'emigrazione la produce e che rende impossibile ogni attività imprenditoriale onesta in Calabria. Servi di Istituzioni che di istituzionale non hanno più niente se non il nome: trentatrè indagati su un consiglio di cinquanta sono davvero una garanzia per il popolo: siamo in mano alla ndrangheta!