venerdì 1 febbraio 2008

Presentata a Pesaro la nuova edizione di "La società sparente". Duri Borsellino e Napoli. Interviene De Magistris. Avvocato Siciliano sulla giustizia




«Sono sicuro che la verità verrà fuori». Così il pm Luigi De Magistris il 30 gennaio scorso a Pesaro, durante la presentazione della nuova edizione del libro “La società sparente” (Neftasia Editore, Pesaro, 2007), che racconta la Calabria del malaffare e dell’onorata sanità e la reazione dei movimenti italiani (da Ammazzateci tutti ai Grillini, da Calabria Libre e Gens a Rete per la Calabria e tanti altri) rispetto al trasferimento del magistrato dalla Procura di Catanzaro.

«I giovani hanno inteso la mia fedeltà alla Costituzione e continuano a battersi per una Calabria libera, un’Italia migliore. Non abbiamo perso». De Magistris ha quindi incassato la solidarietà del filosofo Gianni Vattimo, intervenuto a Pesaro, presso la Biblioteca San Giovanni, in qualità di autore della prefazione del libro, definito dal quotidiano La Repubblica «il manifesto politico dei ragazzi calabresi in lotta contro la ’ndrangheta».

Vattimo, già candidato sindaco a San Giovanni in Fiore (Cs), ha ribadito quanto sia essenziale il ruolo della cultura per una società consapevole, responsabile e libera. Il teorico del pensiero debole crede che la vera rivoluzione, per battere il malcostume calabrese e italiano, sia quella culturale.

Salvatore Borsellino, solidale con De Magistris, con rabbia per la situazione italiana ma con fiducia nelle nuove generazioni, ha definito gli autori del libro, Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, «scomodi per un sistema di potere che oggi uccide istituzionalmente le coscienze vigili e ieri annientava col tritolo».

Il fratello del giudice Paolo Borsellino è da tempo, in primissima linea, impegnato nella creazione d’una rete per la giustizia che, attraverso Internet, sappia informare, discutere e organizzare una reazione concreta al malaffare italiano.

Borsellino è certamente un riferimento per l’antimafia, così come il movimento "Ammazzateci tutti", "Rete per la Calabria", "Calabria libre", "Gens", Giuseppe Scano, Sonia e Chicco Alfano, Aldo Pecora e Rosanna Scopelliti.

A Pesaro, nel corso della presentazione di "La società sparente", Borsellino ha parlato dei rapporti tra i poteri forti e ha insistito sulla capacità rivoluzionaria dei giovani, portando come esempio i ragazzi di "Energia messinese", associazione che lavora per un’emancipazione culturale e sociale nello Stretto.

Del ruolo di Borsellino e Ammazzateci tutti parla “La società sparente”, al centro di una vicenda giudiziaria. Il Tribunale di Cosenza ha ordinato agli autori l’acquisto delle copie rimanenti della prima edizione in un’area limitata della Calabria, dopo una richiesta di sequestro presentata da un imprenditore del posto.

Gli autori si sono quindi autocensurati nella seconda edizione, lasciando bianche le due pagine sottoposte all’attenzione del giudice e sottolineando in questo modo l’impossibilità di raccontare la Calabria e le sue logiche.

Ma è stata Angela Napoli, anche autore della prefazione e membro della Commissione parlamentare antimafia, a riferire del clima di ostilità in Calabria nei confronti di Morrone e Alessio, più volte minacciati. L’onorevole Napoli, che è sotto scorta per la sua costante, puntuale e oggettiva denuncia di una potentissima criminalità internazionale, ha detto: «La mia solidarietà piena a De Magistris e agli autori. Quando in Calabria qualcuno si muove e denuncia, subisce di tutto. ’La società sparente’, garantisco, è un libro vero, tutto vero. Qualcuno ha pensato di ricorrere al giudice, forse per fermare l’azione coraggiosa dei due scrittori. Ne è uscito un contentino. Si deve tacere? Non si può raccontare una regione dilaniata dalla ’ndrangheta? Fin dove si può arrivare?».

Sono intervenuti anche il pm Silvia Cecchi e l’avvocato Francesco Siciliano, che ha parlato a lungo della gerarchizzazione della giustizia. Per Siciliano, esperto di diritto e autorevole esponente di "Ammazzateci tutti", questa gerarchizzazione ha creato le basi per il caso De Mastella-De Magistris e di fatto sta impedendo che la magistratura arrivi alla verità.

Sono intervenuti anche Fulvio Perrone e Massimo Arcieri, giovani dell’associazione "Energia messinese", nata dai sostenitori di Beppe Grillo a Messina e attiva, lontana dai partiti, in un contesto sociale difficile e bloccato da mafia e assistenzialismo.

Centinaia i presenti, Morrone e Alessio sono stati paragonati a Roberto Saviano dal magistrato Silvia Cecchi. Dal pubblico, grande sostegno e condivisione.

La verità è che, lungi da inutili protagonismi, "La società sparente" si pone come testo dinamico che, partendo dal sostegno delle piazze a De Magistris, indica un percorso comune, oltre i confini della Calabria, d’una rete della giustizia e dei saperi in grado di lottare contro le forze occulte che governano l’Italia.

Nessun commento: